Ricky

l'acqua cheta che macina i ponti

Festa tartufata

E’ inizata ieri sera Festareggio, che altro non è se il nuovo nome che danno alla festa dell’unità a Reggio Emilia. Dopo essere stato rapinato dai parcheggiatori (2 euro per entrare in un campo d’erba disconnesso io la chiamo rapina), entro nel cuore della festa. Come al solito la prima cosa che si fa è fare un bel giro panoramico per vedere se ci sono novità. Quello che risulta chiaro e lampante è l’organizzazione di un bel centro commerciale all’aperto, con dazio d’ingresso (ricordate i 2 euro?).

Dalle bancarelle etniche ai venditori di automobili, dai ristoranti nostrani a quelli brasiliani con annesse ballerine non manca nulla, compreso un bello spazio ampio per concerti e diversi punti ristoro.

Guardando il programma della festa (che dura fino al 12 settembre) si possono notare anche interventi di politici conosciuti a livello nazionale (Franceschini, Bersani, Veltroni, Serrachiani, ecc..). Insomma per chi ha a cuore il PD è il momento di fare festa, per gli altri ci sono bancarelle, ballerine brasiliane e tanta gente che incontri un volta l’anno solo alla festa.

L’unico cruccio per me è che non vorrei finanziare il PD, ma in queste calde serate questo è uno dei pochi punti della città dove c’è un po’ di vita, e alla fine mi viene in mente il tartufo. L’odore fa schifo, ma da mangiare è bouno. Stessa cosa qui, il PD è l’odore, le persone che frequentano la festa sono un’altra cosa.

20 agosto 2010 - Posted by | Diario di bordo | , , ,

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